#SlutShaming
E’ un nuovo progetto di Generazione contro il fenomeno dello Slut-shaming ossia l’atto di far sentire una donna colpevole o inferiore per il suo comportamento sessuale.
Ebbene sì, sono autrice della voce slut-shaming su Wikipedia Italia. Da Wikipedia:
Le pensatrici femministe definiscono lo slut-shaming come un processo in cui le donne vengono attaccate per la loro trasgressione dei codici di condotta sessuale, ovvero ammonite per comportamenti o desideri che sono più sessuali di quanto la società trovi accettabile. Emily Bazelon dice che l’onta è “retrograda, il contrario di femminista. Chiamare una ragazza puttana l’avverte che c’è una linea: lei può essere sessuale, ma non troppo sessuale “.
Le femministe hanno dichiarato che lo slut shaming è usato contro le donne da parte di uomini e donne. Jessica Ringrose ha sostenuto che essa funziona tra donne come un modo per sublimare la gelosia sessuale “in una forma socialmente accettabile di critica sociale dell’espressione sessuale femminile”. È anche usata come forma di colpevolizzazione della vittima di stupro e aggressione sessuale, ad esempio sostenendo che il reato è stato causato (in parte o del tutto) dalla donna che indossa abiti succinti o che agisce in maniera sfacciata e sessuale prima di non acconsentire al sesso.
Prossimamente aprirò un altro spazio web per rendere visibile il fenomeno dello slut-shaming nel web.
Sul tema scriverò articoli nella categoria slut-shaming o nelle “vostre storie“ raccogliendo le vostre testimonianze sul fenomeno, sia in quanto vittime che in quanto spettattori/trici. Verrà usato anche l’hashtag #slutshaming su Twitter e Facebok per affermare l’autonomia del corpo femminile!
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