#slutshaming contro le femmine che si masturbano e che conoscono il loro corpo. L’Italia ha bisogno di più #educazionesessuale e meno #familyday

Questo screenshot è stato condiviso da una pagina che seguo moltissimo su tutti i social network e sul blog, La Friendzone non esiste. LFNE è una pagina molto utile perché si impegna nella lotta contro gli stereotipi sulle donne e contro la misoginia e ci ha regalato questa “chicca” segnalata da un/a utente che segue LFNE.
Quest’immagine è stata estrapolata da una conversazione, probabilmente su una pagina pubblica, in cui due ragazze arrivano a vantarsi della loro scarsa educazione sessuale per non farsi una brutta nomea. Sono tantissimi gli adolescenti in Italia che non hanno una minima informazione sessuale, ma quando questo diventa un motivo per cui vantarsene o considerarlo una fortuna per non mettere in discussione la propria “purezza” c’è sul serio qualcosa che non va e bisogna indagare sul nostro contesto sociale, pregno di slut-shaming e ignoranza.
Sono passati circa quarant’anni da quando le femministe scendevano in piazza per urlare slogan come “con un dito l’orgasmo è garantito”, proprio per rivendicare il diritto alla sessualità e all’autodeterminazione sessuale, denunciando come la società ancora cattolica e sessista negasse il piacere femminile attraverso diverse forme di repressione. Leggendo questi post mi rammarico come l’Italia abbia fatto un balzo improvviso di sessant’anni.
Femminismo e socialismo sono tornate ad essere parole scomode e le ragazze hanno ricominciato a guardare sé stesse come le guarderebbero gli uomini, perdendo il coraggio di tornare nelle piazze. Così mentre parole come cagna e troia diventano trend su twitter, anche contro personalità femminili famose solo per aver dichiarato di aver avuto sei fidanzati o aver scoperto una chiappa, le ragazze sono le prime a diffondere il sessismo per non passare per “acide femministe” o semplicemente per passare da “sante”. Colpa delle tv commerciali?
E’ difficile attribuire alle tv commerciali la colpa di questa sempre più pressante repressione sessuale dal momento che, anche se attraverso perenni visioni stereotipate delle donne, hanno contribuito almeno a promuovere un modello femminile sessualmente più “malizioso”. Da cosa dipende la crescita esponenziale del fenomeno dello slut-shaming?
Mentre oltreoceano diverse associazioni femminili si impegnano, anche attraverso le scuole, a promuovere una visione più paritaria nell’autodeterminazione sessuale, in Italia pare accada il contrario. La crescita delle ore di religione nei programmi scolastici, e l’accesso nelle scuole e atenei da parte di movimenti cattolici, portatrici di concetti misogini, omofobi e sessisti, la diminuzione dei progetti per portare l’educazione sessuale sono la causa più attribuibile a questa continua e graduale perdita di conquiste femminili.
Un paese che, soprattutto negli ultimi anni, invoca alla censura ogni volta che qualche associazione tenta di mettere piede nelle scuole per introdurre argomenti che portano programmi col nome di “educazione sessuale”, “parità di genere”, “diritti LGBT” e via dicendo.
Lo abbiamo visto che in questi giorni con manifestazioni e propagande terroristiche e integraliste dirette alle famiglie italiane contro la cosiddetta “ideologia del gender” che non è altro che un’invenzione delle associazioni religiose e movimenti maschilisti per evitare che parole come rispetto ed equità di genere entrino nelle scuole pubbliche italiane, tra l’altro vittime di una decadenza profonda nella qualità dei programmi fruiti a causa dei tagli.
Quanto all’educazione sessuale sappiamo che l’Italia ha una proposta di legge ferma nel cassetto da parecchi anni poiché le istituzioni si rifiutano di far entrare nei programmi scolastici quello che è ormai entrato in tutta Europa. Detto questo non mi stupisce come ci siano ragazze che si vantano di essere sessualmente disinformate e che pensano che masturbarsi, guardare porno o addirittura conoscere le proprie parti anatomiche e quelle degli uomini o usare contraccettivi moderni (quindi avere una buona educazione sessuale) sia roba da puttane.
Queste informazioni arrivano anche dalle loro famiglie, le quali contribuiscono a tenere alto questo livello di ignoranza per evitare che le loro “bambine” abbiano il loro primo rapporto o almeno che lo abbiano il più tardi possibile. O possibilmente mai, mentre i loro padri firmano petizioni finalizzate alla riapertura delle case chiuse per tutte le altre. Tutta sta merda di cui sono le figlie vittime, è la causa dell’aumento delle baby gravidanze in tutta la penisola, della diminuzione dell’uso dei contraccettivi (qui entra in gioco anche lo scarso accesso), di maschi sempre più disinteressati sulla sessualità delle loro compagne e sempre più violenti perché nessuno insegna loro che si può fare sesso solo se la compagna esprime il suo consenso.
Concludendo il post, sono più che convinta che se questo fenomeno venisse analizzato dal World Economic Forum per i prossimi Global Gender Gap, il nostro già maschilista Paese precipiterebbe ancora di più tra le nazioni del Terzo Mondo, le quali oltre avere la maggior parte delle risorse scippate da questo sedicente civile occidente di cui fa parte anche il nostro “bel” Paese, non ha nemmeno accesso all’informazione sessuale per prevenire malattie e gravidanze precoci, elementi importanti per migliorare i diritti delle donne.
I paesi do esiste l’educazione sessuale nelle scuole sono proprio quelli dove si registrano più gravidanze indesiderate ed aborti tra le adolescenti.
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in quei paesi citati insegnano l’astinenza come metodo contraccettivo per evitare gravidanze. Faresti meglio ad informarti cosa succede in molte scuole americane o inglesi, ma quest’ultimo sa rimediando con il miglioramento dei programmi. (in Gran Bretagna missà che l’educazione sessuale inizia dai 15 anni e i genitori possono anche non far partecipare i figli, questo è più o meno la causa di questa disinformazione).
https://it.wikipedia.org/wiki/Educazione_sessuale#Europa
I Paesi Bassi che ha introdotto per primo l’educazione sessuale nelle scuole e la fanno in modo efficace a tal punto che è il paese AL MONDO col minor tasso di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.
Se prendiamo questa realtà col Mezzogiorno, dove oltre alla scarsa educazione sessuale nelle scuole c’è bigottismo in famiglia, noterai che il numero di gravidanze indsiderate e aborti è molto superiore rispetto all’Olanda. Il numero di baby mamme al sud italia è spaventoso ed è in crescita in tutta Italia..ciò non è dovuto alla promiscuità sessuale visto che spesso questo avviene all’interno di relazioni fisse ma è solo dovuto a certi tabù sull’argomento. Le famiglie e le scuole si rifiutano a spiegare ai figli che esistono i contraccettivi, soprattutto alle figlie per questioni morali, mentre ai maschietti non gli ricordano che è una priorità perchè tanto ci devono pensare le femmine…(e non ti parlo dell’africa…) Concluedendo, restare incinte in altri paesi come l’Inghiterra e il Nord Europa è molto meno problematico visto che sei tutelata come ragazza madre (lo Stato le aiuta) e l’aborto è più accessibile da momento che nessu ospedale obietta. Dunque tra le molte delle mamme giovani rimaste accidentalmente incinte altre potrebbero anche esserlo per scelta.
Sud Italia——->http://www.dolceattesa.rcs.it/2011/07/ragazze-madri-boom-nel-sud-italia/
Ti riassumo la situazione europea:
Altri paesi europei:
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Bellissimo articolo!
Purtroppo anche quando si cerca di comprare i preservativi per esempio al supermercato si viene martellate dallo sguardo costante di disgusto di certe persone. Per non parlare del simpatico commento della commessa : ” ma come si fa!!”. E mi è capitato di andare a prendere i preservativi in farmacia con una mia amica. Quando ho fatto per prendere la benedetta scatoletta, lei ha fatto finta di non conoscermi. Per poi mettersi a fare urletti e versetti nel negozio abbigliamento bimbi -_-
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